Il Telemaco in ottava rima tratto dal francese e dedicato alla Maestà Cristianissima di Lodovico XV.
In Roma, nella Stamperia di Antonio de' Rossi, 1747.
2 volumi in 1 in-4° grande (cm. 30,2), legatura coeva in piena pergamena rigida, dorso liscio con titolo in oro (alcune tracce d'uso e abrasioni), tagli marmorizzati; pp. XII 305 [3], [2] 313 [1b] in ottimo stato e fresche (sporadiche fioriture), Ex libris araldico e antica deliziosa nota manoscritta applicati al contropiatto; con 1 bellissima tavola incisa in rame da Gallimard su disegno di De Troy all'antiporta; vignetta con stemma araldico sempre in rame di Gallimard ai frontespizi; graziosi capilettera e finalino xilografici. Elegante edizione della celebre traduzione in rima di Flaminio Scarselli del capolavoro di Fenelon, romanzo di cultura politica anti-assolutista. Contiene una critica implicita al governo di Luigi XIV e una chiara presa di posizione a favore del diritto naturale, tanto che Montesquieu definì l'opera come «il libro divino di questo secolo». L'antica nota manoscritta al contropiatto così recita: «Il Governo non è stabilito che per la Nazione, per la salute e felicità di quella, e non per utile, e vantaggio di chi comanda, se non in quanto ne risulta bene alla stessa Nazione». Esemplare molto buono. (NP7)
Id 14991
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